Patrocinio presso i Tribunali Ecclesiastici e della Rota Romana
Nel trattare il diritto di famiglia e nell’affrontare le situazioni di disagio e di fallimento coniugale, lo Studio ritiene doveroso offrire a chi ha contratto un matrimonio concordatario, ad effetti quindi sia civili che religiosi, la possibilità di affrontare – oltre alla separazione civile e al semplice porre fine ad un legame per il venir meno dell’affectio coniugalis (che è quello a cui si limita il divorzio) – un’indagine più approfondita che coinvolga l’origine stessa del rapporto.
Il processo canonico per la dichiarazione di nullità del matrimonio (erroneamente detto “annullamento”) è un processo peculiare per le finalità che persegue: la ricerca della verità e la salus animarum, il bene delle anime quae in Ecclesia semper suprema lex esse debet.
Quando si parla di nullità del matrimonio, entrano in gioco diverse implicazioni, sia per chi deve espletare il mandato conferitogli che per chi decide di affidarsi ad un avvocato rotale. Vi sono influssi, oltre che di natura puramente giuridica, anche e soprattutto di carattere teologico, pastorale, morale e sociale.
Ciò fa sì che l’Avvocato, come tutte le parti del processo, si ponga fuori dalla stretta logica del contenzioso, assumendo, oltre alla veste di garante del diritto alla difesa anche quella del consulente giuridico in senso ampio, chiamato ad aiutare il cliente, ovviamente cattolico, ad individuare le motivazioni e le prove che possano condurre l’indagine a discernere la verità oggettiva, senza limitarsi ad una verità legale. Si tratta di collaborazione circolare (fra giudice, avvocati, parti, promotore di giustizia e difensore del vincolo), anziché di scontro frontale.